Fall Series 2016 vista da Giorgio Beltrami

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Fall Series 2016. come è andata?

Fall Series 2016… innanzitutto è andata. Non era facile, non è stato facile. Il progetto era ambizioso e rischioso. Non ho mai avuto grosse  paure. Agli amici ho sempre fatto questo esempio : ” è come un concerto,  se vai a vedere un principiante spesso ti accorgi della nota sbagliata e magari lo giudichi per quello, se invece ti trovi di fronte ai Metallica quello che ti interessa è sbattere la testa al ritmo delle canzoni.” Fall Series secondo me è questo i ” Metallica” degli eventi CrossFit in italia. Poi si sà, anche in quelle situazioni c’è sempre qualcuno che vive per trovare la “nota sbagliata”, ma fa parte del gioco.

Come è andata? Da ciò che leggo sui social credo bene.

allora facciamo un passo indietro, come si diventa i “Metallica” delle gare CrossFit in Italia?

Credo che ci voglia la freddezza di chi realmente su un palco ci è stato. Di chi ha avuto il coraggio di sbagliare quella nota ma trovare la soluzione perché le teste continuassero a muoversi. Partendo dal basso, step by step, senza cercare di fare qualcosa che andasse oltre le possibilità e mettendo la parte passionale alla base del progetto.

Tutte le persone che mi circondano in questi progetto hanno innanzi tutto una grande passione e questo viene fuori. Siamo popolari, nel senso “del popolo” e questo piace. È innegabile.

chi ha collaborato con te per la riuscita di questo evento?

Cito non in ordine di importanza. Cristiano , Alessia, Luca, Stefy, Rollo, Lele , Stefano.

Bastano i nomi perché sono stati talmente grandi che le loro “gesta” vengono ormai cantante dai migliori Bardi del reame 🙂

Le ultime critiche che venivano mosse a fall series erano che era un evento “poco spettacolare” o “poco mediatico” con questa edizione hai voluto rispondere a questa critica?

Io credo di sì. Sono 4 mesi che si Parla di Fall Series. Nelle ultime due settimane dopo il fischio finale la bacheca dei miei social mi sembra abbia un unico argomento, non so le vostre. Senza chissà quale potenza di fuoco, ma “siamo” riusciti a esserci, ovunque, un idea e un telefonino, e questo mi rende orgoglioso. 

pur avendo reso altamente spettacolare questo evento sei riuscito a non far perdere lo spirito originale della competizione…secondo me a fall series si respira sempre la stessa atmosfera di una gara in un box tra amici…è un tuo preciso intento questo?

Quello che dici lo considero un successo. Non importa dove siamo, quanto grande sia la location, quante telecamere e fotografi girino per il campo, quello che conta è che tutti i presenti si sentano esattamente dove vorrebbero essere in quel preciso momento e non altrove. L’ansia e la tensione devono essere relative solo ed esclusivamente allo sforzo che si sta andando ad affrontare, per il resto Fall Series vuole essere da sempre un evento sportivo caratterizzato da professionalità mescolata a famigliarità.

Abbiamo risposto ad ogni richiesta, domanda, cercando di assecondare tutti affinché l’unica preoccupazione fosse la “performance” sul Campo gara.

Non importa dove siamo, quanto grande sia la location, quante telecamere e fotografi girino per il campo, quello che conta è che tutti i presenti si sentano esattamente dove vorrebbero essere in quel preciso momento e non altrove.

il campo gara è sicuramente il più bello mai visto in italia, e l’area warm up era incredibile. a che gare ti sei ispirato per allestire una cosa del genere?

Ho gareggiato un po’ per tutta Europa, ed ho rubacchiato da subito quello che credevo fosse interessante ai fini di creare un evento unico, fin dalle sedie per gli alteti alla prima edizione del FTD. Una gara però mi è rimasta nel cuore, anzi due. Il Battle Of London prima, Athletes Games poi, e ovviamente I Regionals del 2013 a Copenaghen.

Anche se in realtà non ho mai visto una situazione come quelle di Fall Series 2016, sono sincero, a rischio di sembrare presuntuoso

oltre 500 atleti in gara, nessun taglio, nuova location, i team, quale di queste novità ti è piaciuta di più?

Forse i Team. Vedere il campo gara riempirsi in quel modo è stato emozionante. Avevo immaginto i wod, ma poi in realtà non potevo conoscere l’effetto reale che avrebbero fatto dal punto di vista dello “spettacolo” perché non potevo provarli nel palazzetto, era nella mia testa….e così spesso mi sono trovato a guardare da fuori il campo, con tutti questi atleti che si muovevano contemporaneamente occupando gli spazi che avevo immaginato… eh niente… questa cosa mi è piaciuta un sacco.

Ogni tanto arrivava qualcuno a dirmi ” Gio, ma vieni a vedere da qui quanto è bello questo wod..” ed è stato così. Lo ho pensato io stesso molte volte…

a che pensi quando crei un wod…io finalmente ho visto una gara di crossfit, sembra una cosa scontata ma in realtà a volte non lo è affatto

Ah… vuoi la ricetta segreta della Nutella perché la Nocciolata non va eh…scherzo. A cosa penso…. innanzi tutto penso a NON favorire. Parto da quello. Creo il wod pensando già al successivo è a quello dopo ancora ragionando sul fatto che l’insieme delle cose possa favorire qualcuno con caratteristiche particolari piuttosto che a qualcun altro.

“Fall Series ha SEMPRE carichi alti”, questo si narra. In realtà credo che Fall Series faccia uscire il più completo. Punto. Il lavoro nella creazione dei wod è forse il più impegnativo, per evitare di essere banali e trovare equilibrio. I ragazzi che mi stanno attorno lo sanno quante volte ho cambiato e ricambiato, fino al giorno prima…giuro.

Comunque ingrediente numero uno ” NON FAVORIRE”

Ogni tanto arrivava qualcuno a dirmi ” Gio, ma vieni a vedere da qui quanto è bello questo wod..” ed è stato così. Lo ho pensato io stesso molte volte…

cosa rispondi se ti dico Project Judge?

Ti rispondo così: Sicily Throwdown, fine del primo giorno di gara, un bello spettacolo con il Clean ladder, esco dallo stadio e vengo avvicinato da Luca Morassutto e Michele Venturella.

” Gio scusa volevamo parlarti di un progetto che bla bla… magari una birra… sta sera, domani, fra una settimana”.

Gli lasciai numero di telefono, dicendo che ne avremmo parlato a mente fredda. Mi scrissero, ascoltai e pensai “Bravi, mi piace, voglio supportarli”. Poi il Southern Warriors, Luca regala il suo cappellino Judge a Stefania, ed io nell’ orecchio gli sussurrai

” Che ne dici di fare Head Judge a Fall Series?”

Giuro gli si sono velati gli occhi, e di conseguenza i miei..Questo è…ho percepito la passione ed ho capito che non stavo sbagliando. Sono parte integrante di Fall Series. Lo sono Davvero!

parliamo di sponsor, pensi che dopo la portata di pubblico e mediatica avuta da questa edizione possa arrivare qualche proposta di alto livello? e perchè si fatica così tanto a trovare investitori interessati a promuovere eventi di questo tipo?

” Eppur si muove..”

Qualcosa sta succedendo, qualcuno si fa avanti, che vuol dire che stiamo già pensando all’anno prossimo. In Italia la situazione sponsor la conosciamo, credo che veleremmo la menzogna di pulcinella, non si guarda solo in direzione dell’evento ma molto spesso in direzione degli “amici degli amici di mio cugggino…”

Io spesso amo dire che #NotEverybodylikesMe…ma forse qualcuno di “conosciuto” si è fatto già avanti per la prossima edizione, non posso annunciare nulla perché sono cose che prima che si concretizzino hanno bisogno di tanto lavoro. Ma posso già dirvi che avremo Partner nuovi, questo si, soprattutto saranno entusiasti…e questo è fondamentale.

dopo una gara come fall series 16 come riuscirai a superarti nel 2017?

Bella domanda. Sicuramente limando alcuni errori fatti, perché comunque ce ne sono stati, poi credo mi metterò sotto ad un albero nei boschi attorno a casa (…pensare che sono nato e cresciuto sulla strada..) comincerò a pensare a qualcosa di nuovo, mettendomi nei panni dei ragazzi e delle ragazze, uomini donne e giovani che scenderanno nuovamente in campo…penserò a cosa potrebbe piacermi se fossi in loro, cosa mi lascerebbe con un sorriso, a bocca aperta o con gli occhi sbarrati…

Alla fine credo che ancora una volta vincerà la passione per il CrossFit che insieme a chi mi gravita attorno, animali compresi, saranno muse ispiratrici per il futuro.

comincerò a pensare a qualcosa di nuovo, mettendomi nei panni dei ragazzi e delle ragazze, uomini donne e giovani che scenderanno nuovamente in campo…penserò a cosa potrebbe piacermi se fossi in loro, cosa mi lascerebbe con un sorriso, a bocca aperta o con gli occhi sbarrati…

quante magliette hai raccolto quest’anno?

Poche caxxo…non sono riuscito a zanzare a dovere…o forse semplicemente perché ormai le ho quasi tutte?

Però effettivamente avrei dovuto impegnarmi maggiormente in questa cosa. Quest’anno l’ho un po tralasciata…a parte tutto arrivava gente dalla tribuna per darmela e magari scattate una foto. Ne sono sempre onorato.

Alla fine “Gio” è contento di questa edizione? cosa ti ha lasciato? cosa ti rende più felice?

Si lo sono, mi rendono contento le facce della gente, amici o meno, tutte  stravolte ma con qualcosa di bello da mettere in tasca, da ricordare, gli occhi di alcuni di loro sia dal vivo che immortalati in foto. Ci ho visto solo cose belle

Sono Contento per i mille messaggi, non con banali elogi e ringraziamenti da leccata di culo, ma messaggi di gente comune che dopo Fall Series è entrata nel suo box con la voglia di fare, di provare, di crescere, per aver respirato quell’area, sono contento del fatto che si sia stati “virali” , che in quell’area ci fosse il Virus Fall Series

“ho corso, sgobbato e sudato come uno schiavo per cercare poi di camminare da re”