Perchè mi sto ritirando? Matthew Fraser, un umano dopotutto..

Una lettera scritta a caldo a Matt, dopo il suo annuncio e la sua lettera d'addio.

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Ciao Matt,

ieri hai lanciato la bomba che forse nessuno di noi si aspettava. O forse si? D’altronde qualche indizio lo avevi lasciato in questi mesi, quando nello stesso podcast in cui hai parlato di Froning, hai motivato il tuo cambio di location per la preparazione ai Games, dicendo che “volevi stare un pò fuori dall’ambiente CrossFit e parlare con persone che non facessero solo CrossFit.”

Ho avuto la fortuna di vederti dal vivo a Londra, appena un anno fa, prima che tutto il nostro mondo andasse gambe all’aria. Avevo promesso ai ragazzi del mio box di darti la nostra maglietta e di fare una foto insieme a qualunque costo. Ricordo ancora quando tra una heat e l’altra come un ragazzino cercavo di scavallare nell’area atleti, contro ogni possibile etica solo per poterti stringere la mano e darti la nostra maglietta. Ti avevo già visto il giorno prima sul campo gara demolire il tuo stesso tempo di qualche mese prima sul The Standard, mostrando a tutti quanto campioni come te siano di un altro pianeta. Ma vederti li, lontano da tutti. circondato da Sammy, Shane, Tia e O’Keefe che ti girava intorno come un ape operaia intorno alla sua regina, mi ha fatto capire quanto sia pesante sia il fardello di chi è sotto gli occhi di tutti, di chi per 10-20 minuti supera ogni limite contro se stesso e poi si ritrova alla fine di tutto a tornare da solo, circondato solo da quelle poche persone che possono capire i tuoi sacrifici, le tue lotte quotidiane.

Alla fine O’Keefe mi ha concesso la foto con te, sei uscito dalla tua bolla per qualche minuto mollando il tuo spuntino e con un sorrisone sulle labbra hai accettato di fare la foto con me, ti ho detto che venivo dalla stessa provincia di Macko ed ero un amico di Tony Fontana, mi hai detto di salutarteli, mi hai stretto la mano mentre ti ringraziavo come una teenager in calore davanti al suo cantante preferito e sei tornato nella tua bolla.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone, tra cui Lorenzo Bellomo, barba e persone in piedi

Sono andato via felice e orgoglioso di aver mantenuto la promessa ai miei amici. Ma anche realizzando quanto davvero sia pesante, il fardello che giorno dopo giorno ti sei portato dietro.

Poi ieri hai pubblicato questa lettera:

“Oggi, qualche giorno in più dopo 8 anni dall’inizio della mia carriera nel mondo del CrossFit competitivo, sto annunciando il mio ritiro.

Nel 2012, il proprietario di Champlain Valley CrossFit, mi iscrisse per la competizione interna, la Winter Throwdown. Non mi potevo permettere la quota di iscrizione per l’evento, e si offrì di pagarlo ma mi disse che se avessi vinto, avrei dovuto comprarmi un paio di scarpe da CrossFit. All’epoca mi allenavo con un paio di Air Max 90.

Non capivo l’hype intorno al CrossFit.

Venivo dal Centro di allenamento Olimpico, dove vivevo e respiravo sollevamento pesi olimpico. Il mio obiettivo era di competere alle Olimpiadi, dove ogni strappo e slancio erano un evento serioso e silenzioso.

Ma a Champlain Valley, era una classe piena di persone che correva da un movimento all’altro che cadeva drammaticamente al suolo allo scadere del tempo.

A quel Throwdown, poi, ho vinto intascando 500 dollari.

Come un ragazzo di college un po’ fuori di testa, pensavo che avevo trovato l’oro e che volevo immediatamente trovare altre opportunità per guadagnare altri soldi che mi avrebbero fatto comodo. Mi misi a cercare un sito dove ogni evento locale avrebbe postato le loro competizioni e i loro premi in denaro.

Ho iniziato a viaggiare in tutto il New England per competere per 1000 dollari qui e per altri 5000 li. Non è stata una grande idea per uno studente full time, ma non ho iniziato CrossFit pensando di farne la mia carriera.

Quasi una decade dopo, ho attraversato la finish line al Ranch, tenendo la mano della mia amica di allenamento che è diventata più di una sorella. Insieme, abbiamo infranto il record per il maggior numero di campionati vinti. Lei aveva vinto il suo quarto di fila e io, contro ogni previsione, avevo vinto il mio quinto.

Nel mio primo Open, non sapevo nemmeno fare dodici burpees di fila. Nei miei ultimi Games, ho vinto con il più largo margine nella storia dello sport.

Quindi, cosi su due piedi, questa è una decisione difficile.

CrossFit è dove ho conosciuto i miei migliori amici, partner di affari e anche mia moglie. CrossFit è dove ho trovato l’artista che mi ha tatuato il petto (il nostro italianissimo Antonio Todisco detto Macko ndr). CrossFit è quello che mi ha concesso di viaggiare attraverso il mondo, e come ho comprato la mia nuova casa nel Vermont.

Già dalla fine della stagione del 2015, quando ho deciso di smettere di cazzeggiare in giro e impegnarmi full time in questo sport, CrossFit è stato tutto il mio mondo.

E per la stessa ragione, questa è una facile decisione. Ad eccezione di alcune settimane ad agosto, quando mi sono concesso una pausa, il mio focus è stato implacabile.

Ho rinunciato a vacanze, addii al celibato e tanti appuntamenti con Sammy che ho perso il conto, cosi non avrei perso nemmeno una sessione di allenamento o una intera notte di sonno.

Per otto anni ogni giorno, è stato duramente lo stesso: svegliarsi più presto del solito, vendere la mia anima all’Assault Bike, a intervalli di nuoto, ad AMRAP di 40 minuti, mangiare, dormire, ripetere tutto daccapo.

Nessuna decisione era non intenzionale.

Nelle settimane poco prima dei Games, ho stoppato ovviamente molte attività rischiose, come andare in moto in palestra, e persino piccole attività che avrebbero potuto fare la differenza come non usare un coltello da bistecca. Non valeva il rischio tagliarsi e rovinare una settimana intera di allenamento o compromettere la mia perfomance durante la competizione. Ero ossessionato nel trovare miglioramenti ove possibile ed ero sempre terrorizzato dall’idea che qualcuno mi fosse scivolato via.

Mi allenavo con il terrore.

Ma il duro lavoro è stato ripagato. Ma ora, sono pronto a prendere la mia decisione in base a come la stessa possa inficiare la mia famiglia, i miei amici, la mia salute e la mia felicità. Non solo la mia performance.

La buona notizia è che vedrete molto più di me ora dopo il ritiro rispetto a prima.

Non ho mai voluto lasciare il benchè minimo vantaggio, per questo non ho mai postato i miei workout, rilasciato il mio programma, o nascosto le mie debolezze. Piuttosto, le ho allenate, inesorabilmente, e il processo mi ha guadagnato una reputazione di essere stoico, persino arrogante, in base a chi voi avreste parlato di me.

L’unica volta sono sotto lo sguardo di tutti è quando sto mostrando il mio lavoro. Ho un focus laser sul mio obiettivo. Sono li per raggiungere l’unica cosa per la quale ho speso centinaia, persino migliaia, di ore inseguendola. Non mi ha mai annoiato, era il piccolo prezzo per essere il più grande, ma ora sono eccitato di mostrarvi il Mat che tutti vicino a me hanno sempre visto.

Sto ancora capendo come potrò essere parte di questa comunità. Non progetto di aprire un mio box affiliato, ma sto iniziando a costruire una mia home gym, dove vi mostrerò di tutto sul canale YouTube che io e Sammy lanceremo presto. Oltre questo, non vedo l’ora di godermi la stagione come un fan, come tutti voi.

Quindi grazie per darmi questa opportunità, e un grazie speciale a chiunque mi ha aiutato come sponsor, come partner di allenamento, come coach e come amico. Sarò sempre coinvolto nel CrossFit, ma non lo farò più dal campo gara.”

Fonte: Morningchalkup.com

Ti abbiamo sempre visto come un alieno, come un eroe mitologico greco. Ma alla fine eri umano come noi dopotutto.

Grazie di tutto Matt.

Un appassionato del CrossFit.