CrossFit è molto più di uno sport o di un sistema di allenamento. Chiunque lo fa da un po’ di tempo se ne conto questo, quindi non ti sto dicendo nulla di nuovo. Ma voglio raccontarti la mia storia per farti capire come è andata per me…inizia con me come Crossfitter, non chissà quanto brava, ma decente, mi allenavo molto, feci anche qualche gara…andavo piuttosto bene…
“Un Vuoto Doloroso”
Ho partecipato alla mia ultima gara di CrossFit alla fine di febbraio scorso. Mi ero allenata decentemente, ma a me e il mio compagno di squadra ci hanno massacrato in gara. Non ero dispiaciuta però, perché mi ero divertita. I miei momenti preferiti nel CrossFit sono sempre stati i giorni successivi a una gara. Per qualche motivo, ti senti come di meritarti del relax per una settimana … o due o tre. Questa volta mi ero davvero impigrita e fondamentalmente, per un po’ andavo al box giusto per farmi qualche risata un paio di volte a settimana. Sapevo che prima o poi dovevo ricominciare ad allenarmi seriamente e darmi una mossa, e avevo tutte le intenzioni di farlo. Finalmente decisi di iniziare nuovamente a lavorare in maniera costante intorno a maggio, ma poi è successa una cosa che mi ha rallentato nuovamente. Ho scoperto di essere incinta. Ora, Io ho delle amiche sono riuscite tranquillamente ad allenarsi durante la gran parte delle loro gravidanze, allora ho pensato che, dopo due anni di CrossFit, ci sarei riuscita anch’Io. Non è stato così.
A malapena riuscivo a mantenere la mia frequenza cardiaca sotto controllo, ero esausta, mi faceva male tutto, ero debole. Era durissimo per me anche solo presentarmi al box, figuriamoci affrontare i workout. Finalmente verso la fine del mio primo trimestre di gravidanza mi sentivo come se avessi voltato pagina – riuscivo a respirare meglio e mi stavo abituando a come il mio corpo reagiva all’attività fisica. Pensavo di essere tornata a essere la vecchia me.
Poi accadde qualcosa d’impensabile, qualcosa che ha scosso la mia anima e il mondo intorno a me. Ho perso il mio bambino. Nessun motivo, nessuna spiegazione. Solo una terribile notte impressa nella mia memoria, per sempre scolpita in me. Un vuoto doloroso, un silenzio disperato.
Non avevo fatto nulla per provocare l’aborto spontaneo, il mio medico disse, sono cose che succedono e basta. Questo non mi ha aiutato a sentirmi meglio. Di certo non mi ha aiutato quando le persone che conoscevano le mie abitudini di allenamento ipotizzavano che lo avrei causato io stessa allenandomi troppo. Mi veniva da ridere ogni volta che sentivo questa cosa, pensando a quanto poco duramente in realtà mi ero allenata, rispetto a quello a cui ero abituata. Ma non voglio mentire; le parole bruciavano e il dubbio si era insinuato nella mia mente. Ma nessuno del mio box ha mai detto niente del genere, il che è stato un sollievo. Infatti sentivo più amore da parte di quelle persone a seguito della mia perdita di quanto io ne abbia mai sentito prima, qualcosa di gli cui sono veramente grata ancora oggi.
Costruire un Nuovo Rapporto
Il tempo di recupero è stato di circa tre settimane. E’ buffo, e un po’ triste, che la gente probabilmente non pensa all’aborto spontaneo come qualcosa da cui una donna deve riprendersi fisicamente, quando ovviamente lo è. Ma ci sono volute circa tre settimane prima che il medico mi disse che potevo nuovamente allenarmi. Non sapevo se volevo. Sapevo che probabilmente dovevo cercare di tornare in forma, ma mi sentivo strana, come se in qualche modo io non appartenessi più a qel mondo…non lo amavo più…non volevo essere lì. Alcuni giorni non avevo voglia neanche di muovermi. A volte mi arrendevo a quella sensazione e rimanevo a casa.
Alla fine sono tornata ad allenarmi ma non avevo alcuna motivazione. Ero più debole che mai, e lentissima; Non riuscivo a respirare bene. Ma mentre in passato questo mi avrebbe infastidito e mi avrebbe spinto a voler fare meglio, a questa nuova versione di me non importava. Accettai che era quello che era e smisi di provare a migliorare
Mio marito ed Io cambiammo palestra nel mese di agosto, quando cambiammo casa. Non avevo davvero intenzione di ricominciare a fare crossfit, ma non avevo il coraggio di dire a tutti che volevo smettere. Così cominciai a frequentare il nuovo box, continuando a fare pena, ma almeno lì nessuno sapeva che una volta ero anche abbastanza brava. Oltre il dolore da cui mi stavo ancora riprendendo, si aggiungeva il fatto che ero anche impegnata con un lavoro che odiavo, la pianificazione di un matrimonio, e lo stress del trasloco. Tutto questo contribuì a una darmi una scusa in cui rifugiarmi ogni volta che mi fermavo a pesare al fatto che fisicamente non riuscissi più a tornare come una volta, semplicemente mi dava modo di ripetermi “Non riesco a fare meglio di così”. Sono andata avanti così per un po’, continuavo ad allenarmi solo perchè mi sentivo obbligata a farlo per abitudine.
Poi un giorno, nel bel mezzo di un workout, qualcosa è cambiato. Le mie gambe hanno cominciato a muoversi più velocemente di quanto pensavo le stessi facendo muovere, come se stessero lavorando senza il mio permesso. Improvvisamente sentivo di nuovo i miei polmoni rimepirsi di aria, una sensazione che non sentivo più da quel giorno della gara quasi un anno prima. Di nuovo sono tornata a sentire quella lotta tra corpo e cervello che prima era così familiare: Non ci riesco a farlo, Si che puoi, No, non posso, voglio smettere…o no cara mia tu continuerai e finirai il wod… Spingevo oltre il limite, mi stavo muovendo velocemente, stavo lavorando sodo…sudavo, il cuore correva all’impazzata.
Sono corsa in bagno subito dopo il workout e ho pianto come una bambina, come se una diga si fosse aperta. Qualcosa in me si era aperto e ciò che c’era chiuso dentro ha cominciato a uscire facendomi sentire distrutta, ma meravigliosa allo stesso tempo.